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17/09/2014

Pordenonelegge.it "Giovanni da Spira, Aldo Manuzio e l’editoria veneziana tra XV e XVI secolo"

CONVERSAZIONE DELLA DOTT. MICHELA DAL BORGO DELL'ARCHIVIO DI STATO DI VENEZIA

L’arte della stampa, introdotta a Venezia da Giovanni da Spira nel 1469, trovò subito nella città lagunare un fertile terreno di sviluppo ed espansione, grazie alle sinergie di molteplici fattori.

I patrizi umanisti promossero da subito una legislazione promotrice e di tutela nei confronti dei tipografi, sia italiani che straneri, che vi si trasferirono numerosi (circa 200 per il solo secolo XV). Ma pure l’ambiente culturale elevato, favorito dal vicino Studio di Padova, una consona posizione geografica e la prospera rete di traffici, fecero di Venezia luogo ideale anche per la diffusione ed il commercio del libro.

Tipografi artigiani, eruditi stampatori, finissimi incisori di caratteri ed immagini lavoravano di concerto con dotti grammatici per la revisione dei testi.

Fondamentale fu l’impulso dato da Aldo Manuzio, giunto a Venezia nel 1488, con il progetto – un vero e proprio piano editoriale – di stampare i classici latini e greci, molti conservati tra i codici donati nel 1468 dal cardinale Bessarione alla città.

Da Manuzio, l’industria tipografica è tutta in ascesa, e porterà la Serenissima a diventare, nel secolo seguente, la “capitale del libro”, per quantità e qualità nonché per la varietà delle lingue stampate.



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